OMAGGIO A GALILEO GALILEI "DIVIN UOMO"

Parlamento Europeo - Sala Yehudi Menuhin -  BRUXELLES  5 Maggio - 9 Maggio 2008

 

 Omaggio a Galileo Galilei "Divin Uomo" - (Pisa 1564 - Arcetri 1642)

 Il processo, la millenaria esperienza umana, ci ha insegnato che ricordare significa avere senso della storia, avere e dare un senso alla nostra vita, tenendo legato il passato al presente, ed il presente al futuro con tutto lo scibile della conoscenza; ecco perché ha senso ed importanza tenere viva la fiaccola del ricordare personalità che hanno segnato per sempre nel bene e nel male la storia dell’umanità.

In questa circostanza, oltre che a parlare della mia mostra, il pensiero è rivolto ad omaggiare il più grande genio di tutti i tempi, Galileo Galilei, padre della scienza riproducibile nonché teorico dell’arte astratta, definito “Divin Uomo” da Lukas Holste (1596-1661) uomo di Chiesa che usò questo aggettivo riferendosi alle ingiustizie infinite che il grande scienziato subì  da molti uomini del suo tempo e dall’inquisizione; nonostante per lui si spesero personalità come il Cardinale Roberto Bellarmino (1542-1621) grande dottore della Chiesa il Cardinale Francesco Barberini (1597-1679) e lo stesso Papa Paolo V Camillo Borghese (1552-1621); non fu sufficiente il loro benevolo atteggiamento per evitargli la condanna dell’Inquisizione voluta da Papa Urbano VIII  Maffeo Vincenzo Barberini (1568-1644), nulla fu possibile contro una cultura aristotelica dominante, assurda, pigra, invidiosa e saccente, atteggiamento molto attuale anche oggi.

Galileo Galilei, fu uomo coltissimo e conoscitore raffinato della musica, della letteratura e prediligeva la pittura alla scultura, a tal punto che difese l’amico pittore Ludovico Cardi (detto Cigoli) in modo verbale oltre che scientifico, scrivendone appunto la teoria dell’arte Astratta.

Naturalmente la mia ricerca pittorica di espressionista astratto si innesta perfettamente con la visione del grande scienziato e pensatore ed è incredibile come a quattro secoli di distanza il processo evolutivo dell’arte astratta sia attuale ed insostituibile; è sufficiente leggere il suo concetto per rendersi conto della straordinaria modernità, cioè allontanarsi il più possibile dalla realtà circostante sviluppando così quel messaggio estetico-percettivo che conduce alla propria personalità estetico-artistica. Così sviluppando istante dopo istante emozioni che all’improvviso si materializzano, si visualizzano, come una visione di tristezza, di gioia, di dolore, di felicità, di spazi “metaforicamente” infiniti, di colori, di musica; come nella complessità di quel micro-macro cosmo che ci circonda, è come cercare quella aulentica sintesi immanentistica della propria realtà materiale, della quale siamo fatti, per congiungerci nella trascendenza con Dio, proprio come disse il nostro Papa Giovanni Paolo II: “ L’uomo nasce nell’immanenza per finire nella trascendenza cercando Dio, attraverso la propria fede e la propria preghiera”.

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BROCHURE DELLA MOSTRA - esterno

 

In realtà è il nulla che non esiste poiché scientificamente è stato dimostrato che esistono molte altre realtà a noi invisibili dovute, a mio modesto parere, ai limiti dell’umana natura e conoscenza, noi siamo dentro la realtà dell’ Universo, ovunque si vada e dovunque si cerchi, ciò che vive, si muove, non può essere il nulla, a qualunque dimensione.

Prima di concludere con l’omaggio al “Divin Uomo” Galileo Galilei, desidero ricordare un ultimo aspetto psico-cromatico riguardante la mia pittura che non sfuggì al più grande studioso italiano sull’operato artistico di Antonio Canova, il colto e docente pittore Ottorino Stefani che in una critica del Giugno 1998 mise in evidenza, riferendosi ai miei lavori, l’aspetto innovativo e la raggiunta felicità estetico-cromatica; è vero ciò che l’illustre collega colse in quella circostanza, vi è però da aggiungere una seconda considerazione la quale è una lacerante denuncia umana, è l’apprensione, la paura psicologica della nostra società che vive in un vortice senza ideali e senza valori, un mondo che grida equità ed amore, un mondo di milioni di donne, uomini e bambini abbandonati dall’egoismo e dall’indifferenza di una società opulenta, egoista ed oscurantista.            ANTONIO  TORSELLO 

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