OMAGGIO A GALILEO GALILEI "DIVIN UOMO"
Istituto Italiano di Cultura "C.M. Lerici" - STOCKHOLM 11 Giugno - 30 Giugno 2008
Un'arte esaltante un vigoroso fervore esistenziale
La pittura di Antonio Torsello affonda le radici in una sorta di magma istintivo in cui confluiscono, tuttavia, diversi orientamenti stilistici che vanno da un certo espressionismo fauves fino a certe deformazioni grottesche operate dal gruppo Cobra e da Dubuffet.
Si tratta, in ogni caso, di indicazioni storiche orientative, ma che non infirmano l’originalità del messaggio estetico di Torsello. Un messaggio ancorato nell’inconscio e fatto emergere spontaneamente attraverso un fervore creativo in cui il gesto della mano è sempre in sintonia con l’emozione e la forza delle passioni. Alberi semplificati e antropomorfizzati, resi simili a creature che volano nello spazio come in certi dipinti di Mirò; sintesi dinamiche di forme geometrizzanti; nuvole come fantastiche apparizioni di squillanti colori; lunghi percorsi, che attraversano lo spazio pittorico, per suggerire le vie dell'infinito; grattacieli come aerei, cristalli sospesi in una misteriosa atmosfera spaziale: sono questi i ”contenuti” di alcuni quadri di Torsello. Quadri che trasmettono una festosa ansietà di esistere; tripudio di immagini simultanee viste dall’occhio incantato di un bambino. Il gesto impetuso e innocente, infatti è la sigla stilistica dell’artista, il quale usa il colore con tono ”squillante” e persino aggressivo, dando vita ad un insieme di forme che invadono, con forte tensione ritmica, la superficie dei dipinti.
Si direbbe, quasi, che Torsello usi il mezzo pittorico in chiave di ”timbro” musicale, abbandonandosi ad un estro creativo che affonda le radici nella sua attività di tenore affermato in tutto il mondo. Non a caso il timbro dei suoi spazi dipinti e ora largo e solenne, ora concentrato e fortemente ”martellante”, come se la materia pittorica fosse indirizzata ad esprimere una forte tensione di origine musicale, dove i vari colori ed il fluire delle linee compositive corrispondono esattamente ai movimenti interni ed alla successione dei suoni nel tempo di un’esecuzione orchestrale. Del resto non è raro il caso di artisti del calibro di Mondrian o di Kandiskij che hanno talvolta sentito il bisogno di tradurre, attraverso il ritmo di forme e colori, determinate composizioni musicali.
Si tratta di due linguaggi che, come osserva lo stesso Torsello, ”sono il nesso della natura stessa” con le sue variazioni di ore felici o di malinconiche atmosfere stagionali. Per il nostro pittore, comunque, non esistono atmosfere elegiache o malinconiche, ma una continua armonia dinamica sempre in perfetta consonanza con il festoso impeto dei colori. Non a caso Torsello, intitola i suoi quadri ”Impatto cromatico”, ”Sincronismo” e ”ldee in circuito”: titoli che indicano la volontà di esprimere, con estrema immediatezza, l’ansia vitalistica di un movimento circolare, dove il forte cromatismo riesce a comunicare una raggiunta felicità, un fuoco interno di passioni trattenute a stento e sempre sul punto di sfociare in un urlo selvaggio. Sotto questo profilo la citata opera ”ldee in circuito”, ”Cerchi pensanti”, costituiscono uno dei più significativi momenti del percorso operativo di Torsello. Un percorso coerente, nato all’insegna della sincerità e della musicalità connaturata alla sua anima. Un percorso moderno ed affascinante, capace di rivisitare le spinte innovative di alcune avanguardie storiche senza cadere alle lusinghe di un facile ed immediato successo.
Un percorso teso verso una forma d’arte primitiva e volutamente ”selvaggia”: ricca, in ogni caso, di fermenti neoespressionisti, di un’autentica carica di passione contenuta ed esaltante un vigoroso fervore esistenziale.
Ottorino Stefani