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OMAGGIO A GALILEO GALILEI "DIVIN UOMO"

Casa dei Carraresi - TREVISO  23 Settembre - 3 Ottobre 2011

 

Presentazione

Che cosa hanno in comune uno scienziato come Galileo Galilei e un’artista come Antonio Torsello? Una cosa di sicuro: la visione “alternativa” della realtà.

ll primo, in una società costruita attorno alla centralità della terra — e quindi di se stessa — osò scardinare ogni certezza capovolgendo la visione del sistema solare, universo allora conosciuto.

Il secondo, in una società costruita troppo spesso su ciò che appare, utilizza i suoi quadri come una sorta di specchio deformante, dove colori, forme, segni si inseguono e si avvolgono in un gioco di luci e di ombre capace di illuminare le cose dal di dentro, intuendone le molteplici sfaccettature e mettendo in mostra, di fatto, la loro reale essenza.

Ecco quindi che non può apparire innaturale l'omaggio che l’artista Torsello ha voluto dedicare al “Divin Uomo” Galileo Galilei e con lui alla sua teoria dell’arte astratta, a quella visione del <<processo evolutivo dell’arte astratta — come spiega lo stesso artista - attuale ed insostituibile ancora oggi a quattro secoli di distanza. 

La sua straordinaria modernità – spiega ancora Torsello — sta nella capacità di allontanarsi il più possibile dalla realtà circostante sviluppando quel messaggio estetico-percettivo che conduce alla propria personalità estetico—artistica>>.

Un viaggio all'esplorazione del segno, della forma, del colore, quello che compie l’artista, esplorando le sfaccettature dell’animo umano, allontanandosi sempre più dal senso comune, dall’ovvio.

Tenore di fama internazionale e artista, Torsello e creatore e stimolatore con la qualità di chi sa vedere oltre le apparenze. In lui linguaggio artistico e linguaggio musicale si fondono e i segni divengono scienza-poesia, in un modo tutto nuovo di inviare messaggi, dove la comunicazione non e più soltanto parola ma diventa colore, gesto, sguardo, volto, occhio, contatto, proliferazione di figure.

ll segno sulla tela diventa infinito, come la nota sul pentagramma: un’armonia perfetta tra invenzione ed emozione, in una verticalità in cui l’errare delle figure che sembrano avvicinarsi e allontanarsi rimandano all’uomo errante e alla perenne ricerca della verità. Partendo dal nulla Torsello ci riconduce al nulla esplorando i meandri della coscienza. Ma in realtà, spiega ancora l’artista, <<è il nulla che non esiste poiché scientificamente e stato dimostrato che esistono molte altre realtà a noi invisibili dovute, a mio modesto parere, ai limiti dell’umana natura e conoscenza; noi siamo dentro la realtà dell’Universo, ovunque si vada e dovunque si cerchi, ciò che vive, si muove, non può essere il nulla, a qualunque dimensione>>.

Sono proprio queste “realtà altre”, alternative, che Torsello rappresenta nelle sue opere pittoriche, multicolori “istantanee” che rompono gli schemi, che raccontano ciò che è “al di là", dentro, dietro quel che appare a chi si limita ad osservare una realtà standardizzata. Squarci di luce e di colore in una cultura, “assurda, pigra, invidiosa e saccente”. Affatto dissimile da quella aristotelica, contro la quale si batte quattro secoli fa, lo scienziato e matematico pisano.

Teresa Romano

Il critico d'arte Prof.ssa Teresa Romano con la docente e pittrice Patrizia Mazzei che ha curato la mostra del M° Antonio Torsello alla Fondazione Casa dei Carraresi di Treviso

 

    

Vernissage della mostra del M° Antonio Torsello alla Fondazione dei Casa dei Carraresi di Treviso

 

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